venerdì 1 febbraio 2013

S.P.Q.R.

La categoria dei tombini è proprio sfortunata. Tanta concorrenza, niente sindacati e in servizio anche nei festivi. Accidenti!
Il lavoro di per sé sembra semplice. Ti assegnano un buco che è fatto proprio come te, e non devi pensare ad altro che a coprirlo, possibilmente evitando di finirci dentro. Eppure c'è chi il mestiere ce l'ha nel sangue, e chi non c'è proprio tagliato.
Prendiamo un tombino quadrato che copre un buco quadrato. Per farcelo cadere dentro, basta tenerlo in verticale e con un lato parallelo al terreno, centrare la base sulla diagonale del buco - in modo da lasciare un po' di spazio da entrambe le parti - e poi calarlo giù.
Un tombino rotondo, invece, non cadrà mai dentro il suo buco. Comunque si tenti di infilarlo, prima o poi il suo centro dovrà raggiungere il livello del terreno. A quel punto, la parte da far passare è larga quanto il buco, e il tombino, inevitabilmente, si incastrerà.
Tutte le altre figure geometriche a cui siamo abituati si comportano come il quadrato. Ma ce ne sono altre ancora, meno famose, che proprio come il cerchio sarebbero degli ottimi tombini: sono le cosiddette curve ad ampiezza costante. L'esempio più semplice (dopo il cerchio) è il triangolo di Reuleaux.



Queste forme sono popolari in Inghilterra, perché ci fanno le monete. I venti e i cinquanta pence sono ettagoni ad ampiezza costante. Non danno problemi alle macchinette automatiche, che tradizionalmente distinguono i vari pezzi proprio a seconda del diametro, e al contempo facilitano la vita alle persone con problemi di vista, che possono riconoscerle al tatto.
Inoltre, le figure ad ampiezza costante possono rotolare un po' come il cerchio. Così a qualcuno è venuta l'idea di utilizzarle per costruire una bicicletta a dir poco singolare...
Sono Pazze Queste Ruote!